Lago Maggiore: bellezza infinita
Un tesoro di eleganza arricchito dalla varietà di culture che da secoli s’intrecciano superando ogni confine regionale
Il lago Maggiore è un luogo di rara eleganza, dove alla bellezza naturale delle sue rive si aggiunge la ricchezza di un patrimonio culturale prodotto da un intreccio secolare di genti e di confini. Le rive del lago Maggiore si estendono tra la provincia di Novara, quella di Varese e quella di Verbania, tra il Piemonte e la Lombardia e tra l’Italia e la Svizzera: il lago Maggiore è quindi da sempre un crocevia di contatto e di contaminazione reciproca, aperto, in ogni epoca, alle diverse identità e al cosmopolitismo. In tutti i paesi che giacciono sulle sponde del lago si respira un’atmosfera di rilassata bellezza e di operosità, capace però di condensarsi particolarmente in alcuni luoghi simbolo di queste terre come Stresa, le isole Borromee e Cannobio.
Tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e i primi del Novecento il nome del lago Maggiore ebbe una risonanza internazionale, grazie all’apertura del traforo ferroviario del Sempione (1906) l’aristocrazia europea e la borghesia cosmopolita della Belle Epoque iniziò a considerare questo stupendo lago come meta privilegiata per i propri Grand Tour e per le proprie villeggiature. Fu l’epoca d’oro del lago Maggiore ed in particolar modo di Stresa – che vide nella propria stazione ferroviaria transitare anche il leggendario Orient Express – giorni ancora oggi percepibili tra le facciate dei grandi alberghi liberty e déco che si affacciano sulle rive del lago, ma anche nei giardini rigogliosi e nei colori – da vetrata art nouveau – di tutta la zona.